La Grecìa Salentina tra Megaliti e Leggende
La Grecìa Salentina, è sempre stata una terra intrisa di fascino e mistero. Le leggende che circolano attorno ai suoi siti megalitici hanno contribuito nel tempo ad una maggiore attrazione per questi luoghi. Leggende, tra l’altro, che hanno diversi punti in comune con i racconti della tradizione celtica e dei paesi del Nord Europa.
A Martano, per esempio, presso la Specchia dei Mori (o “Segla u Demonìu” in Griko) si racconta di un tesoro nascosto sotto le pietre e custodito dal diavolo in persona. In una versione differente, invece, si narra di un popolo di giganti (i Mori) che per raggiungere il cielo e toccare gli Dei decisero di costruire una montagna di sassi. Gli Dei inferociti per un simile affronto, fecero sprofondare il misterioso popolo sotto il gigantesco tumulo seppellendoli completamente.
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Specchia dei Mori |
Nei dintorni di Zollino (LE), esiste un’altra leggenda altrettanto affascinante. Pare che in passato nelle campagne del paese si aggirasse uno strano prete vestito di nero e che alla luce di tre candele, iniziasse a compiere intorno all’antico Dolmen Pozzelli un particolare rito molto inquietante.
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Dolmen Pozzelli |
Ma è a Carpignano Salentino che le leggende iniziano ad assumere contorni decisamente più “Dark”. Secondo alcuni racconti orali infatti, si viene a conoscenza di un macabro cerimoniale che avveniva ai piedi del Menhir Staurotomea: “due bambini dovevano essere legati ben stretti al monolite e allo scoccare della mezzanotte, il Menhir che in passato raggiungeva i 4 metri di altezza, mosso da forze oscure, tramortiva uno dei due malcapitati regalando al fanciullo più fortunato il tesoro scoperchiato dalla pietra stessa”.
Nel 1880, invece, il Professor Cosimo De Giorgi racconta nei suoi bozzetti di viaggio, un'altra versione della macabra leggenda. La storia narra di due sorelle, una sposata e l'altra nubile, che dopo una lunga passeggiata, decidono di sostare ai piedi del Menhir per poter riposare. Il monolite, ad un tratto, magicamente crolla sulla povera sorella sposata uccidendola, lasciando così alla sorella nubile, la possibilità di appropriarsi del tesoro che giaceva ai piedi del megalite.

Menhir Staurotomea

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